LA PIRAMIDE DELLA DIFFUSIONE DELL’INFORMAZIONE

Nel 2018, Marcello Luigi Foa, giornalista, blogger e scrittore italiano con cittadinanza svizzera, prima di diventare presidente della RAI (dal 26 settembre 2018 al 16 luglio 2021), e prima di essere a sua volta travolto dal tritacarne mediatico costituito dalla stessa RAI, pubblicò un interessante saggio sulla diffusione dell’Informazione dal titolo: “GLI STREGONI DELLA NOTIZIA – ovvero – Come si fabbrica informazione al servizio dei Governi”.

Tempo di lettura: 7 minutes

Tutto il ragionamento si basa su un sistema di “cancelli”, sotto forma di una piramide che dall’alto verso il basso regola il flusso dell’informazione (come esemplificato nella figura).

Nel mondo Occidentale la cosa funziona così: In cima si trovano le fonti di informazione istituzionali che fanno capo in gran parte al sistema informativo Anglosassone, come le agenzie Reuters, AP, UPI…, i grandi giornali W.Post, NYT, Wall street Journal, FT…, o le grandi TV Usa CNN, FOX, ABC, CBS…, poi a scendere, giù…giù fino alle reti locali che comunque sono portatrici e condividono lo stesso indirizzo comunicativo, come ad esempio le testate GEDI-EXOR-Agnelli (Le Scienze, Limes, Repubblica, L’Espresso…).

Appare subito evidente che controllare il vertice della piramide significa controllarne i contenuti e l’enfasi con cui le notizie vengono trasmesse in tutto il mondo.

Per venire al caso che volevo evidenziare, ed essendo contemporaneamente abbonato al NYT e a “Le Scienze” ho avuto modo di leggere

  • prima un articolo sul NYT in cui si lamentava l’assuefazione, e la conseguente indifferenza del pubblico nei confronti di una narrativa ormai logora sull’allarme pandemico
  • poi un altro articolo su “Le Scienze” di Dicembre, (praticamente in contemporanea) a firma del Prof. Thelmo Pievani, in cui, sottoforma di un ipotetico Decalogo (che allego), si sostenevano gli stessi argomenti.

La relazione a me è apparsa subito evidente e poiché la tesi sembra essere piuttosto bislacca mi sono sentito in dovere di scrivere la lettera aperta che segue, con un Controdecalogo di confutazione.

(Aggiungo che alla lettera originale non ho avuto alcuna risposta)  

Clicca qui per vedere il decalogo

Lettera aperta – CONTRODECALOGO:

Ill.mo Prof. Pievani

In relazione all’articolo apparso su “Le Scienze” di Dicembre dal titolo “Un decalogo per comunicare”, mi sento in dovere di comunicarle il mio disappunto (come abbonato) e la mia totale contrarietà al tono ed ai contenuti dell’articolo stesso.

Purtroppo questo mio disappunto fa seguito ad una evidente involuzione di tutte le testate che fanno capo al gruppo GEDI-EXOR-AGNELLI (di cui ero e sono ancora abbonato ad alcune edizioni) e mi rendo conto della sua difficoltà a “parlar chiaro”, indicando chiaramente nomi e cognomi dei responsabili della sfiducia nella ”Comunicazione mainstream”, in un momento in cui oggi, invece, (causa l’utilizzo improprio dell’informazione nel senso di una narrazione orientata a scopi economico/politici) ce ne sarebbe la massima necessità.

Con questa nota (con questo sfogo) vorrei perciò fare chiarezza sulle incongruenze emerse dalla lettura del suo Decalogo:

Premessa:  (Prof. T.P.)  Le ragioni della sfiducia

Sarà colpa del solito atteggiamento anti­scientifico italiano, o dell’indigestione mediatica e dell’assuefazione del pubblico? Forse quel disagio andrebbe ascoltato meglio.

(SZ) Difficile ascoltare meglio le ragioni del disagio quando le premesse fanno riferimento:

Ad uno stucchevole “pessimismo antropologico degli Italiani” che sarebbero solitamente antiscientifici (???) –

Ad una indigestione mediatica di cui tutte le pubblicazioni del gruppo ed in particolare “Le Scienze” (anche in questo numero) ne sono responsabili (!!!) –

Per quanto riguarda poi l’assuefazione, è una tesi totalmente contraddetta dai fatti, e fa capo ad una tesi apparsa sul NYT del 10/12/2021, (“a boring apocalypse”) in cui si dice che ciò sia dovuto ad una sorta di “Immunità di gregge” (Herd immunity) nei confronti delle informazioni riguardanti la pandemia (!!!). Niente di più falso…

basta guardarsi attorno per vedere che sentimenti di allarme, ansia se non di vero e proprio terrore (di per sé altrettante patologie) siano ancora diffusissimi. (Il “Principio Emozionale” è una delle principali Regole della diffusione dell’Informazione, largamente abusato dall’informazione Mainstream)    

1) (Prof. T.P.)   Non solo prodotti, ma anche processi: nel comunicare la scienza, non limitiamoci a sciorinare risultati, prodotti, dati, numeri. Quelli cambiano. Ciò che resta è il proces­so, il metodo, l’atteggiamento scientifico.

(SZ) Difficile parlare di processi quando questi sono coperti da copyright, quando nell’Informazione Mainstram

la discussione sui prodotti è totalmente censurata, ed i numeri sono sempre dubbi, di difficile interpretazione, se non spesso falsi. (Altra Regola per la diffusione di una informazione mirata, è il controllo delle voci “autorevoli”, o anche della “riconosciuta Autorità Scientifica” (!), anche questa largamente usata) 

2) (Prof. T.P.)  Certezze pronte all’uso? No grazie. La scienza ha a che fare con l’incertezza e con ipotesi esplicative più o meno probabi­li sulla base del confronto con i dati in ag­giornamento. Per arrivare a un consenso scientifico valido «oltre ogni ragionevole dubbio» su una certa spiegazione, occorro­no tempo e verifiche.

(SZ) Difficile parlare di dubbi ed incertezze quando quotidianamente siamo bombardati da affermazioni assertive ed anche minacciose, di certi tromboni come Burioni, Bassetti…fino ad arrivare alle massime cariche dello stato ed ecclesiastiche.

Difficile parlare di tempo e verifiche quando queste sono state rese assolutamente insufficienti in virtù di una pretesa “Urgenza”. (Anche qui si può parlare di Regola del controllo dell’Autorità Scientifica Specifica)

(Ulteriore Regola per la diffusione di una informazione viziata dalla mancanza di verifiche e spiegazioni, è la Ripetitività

3) (Prof. T.P.)  Previsioni? No, grazie. Al massimo, proie­zioni e prudenti scenari. Per le ragioni di cui al punto 2.

(SZ) Difficile parlare di proiezioni e prudenti scenari, quindi vale quanto detto al punto 2

4) (Prof. T.P.)  Le verità assolute le detengono i talebani. Ovvero, il paternalismo non si addice alla scienza: bisogna argomentare.

(SZ) Difficile parlare della incompatibilità della scienza con paternalismi o verità Talebane quando in virtù di pretesi argomenti scientifici vengono imposte limitazioni Talebane a diritti costituzionali fondamentali come il lavoro, la possibilità di spostamento, di acceso a strutture pubbliche, di riunione, di utilizzo di mezzi pubblici fino alla stessa possibilità di respirare liberamente.

In questo caso vale la Regola del Controllo dell’Autorità in senso lato, che va dai primi gradi dell’apprendimento poi, passo dopo passo, fino a quella Istituzionale.

Grazie ad essa si forma il pre-giudizio di ciascuno di noi, e quindi il Consenso, e se l’Autorità Istituzionale attraverso l’Informazione Mainstream riesce ad impadronirsene, il gioco è fatto!!!.

5) (Prof. T.P.)  Anche la postura conta. Imporre il proprio punto di vista sulla base di un argomento di autorità è in linea teorica una negazione del metodo scientifico stesso.

(SZ) Il Principio di Autorità vale anche in questo caso e con “posture” o “negazioni del metodo scientifico” mira ad appropriarsi del pre-giudizio e del consenso del pubblico.

6) (Prof. T.P.)  II dissenso è il sale della scienza. Qualsiasi critica, purché argomentata razionalmente e portatrice di nuove evidenze empiriche (clausola dirimente), va ascoltata.

(SZ) Difficile parlare di Dissenso quando la Censura ha raggiunto ormai livelli ossessivi. Basta vedere il controllo sistematico sui Social o sulle piattaforme commerciali di scambio.

A questo poi bisogna aggiungere anche un livello di Censura Morale che impedisce di riconoscere, ad esempio in ambito Cattolico, certe forzature che configurerebbero violazioni morali degne di Scomunica, o si tradurrebbero in vere e proprie Bestemmie:

Per la sperimentazione dei cosiddetti vaccini (che in realtà dovrebbero essere chiamati “Terapie Geniche Sperimentali TGS”) sono stati usati sicuramente all’inizio e forse ancora ora, cellule derivate da feti abortivi vivi, cosa che è stata già dichiarata passibile di Scomunica – L’inoculazione di TGS trasforma poi le cellule umane in vere e proprie Chimere, dove la cellula, per sollecitare il Sistema Immunitario, si trasforma producendo Spike che sono in realtà propaggini di una specie aliena (Coronavirus).

Già questo sarebbe grave ma non basta…In questo modo si fa sperimentare obbligatoriamente ad una popolazione ignara, la possibilità di far produrre alle nostre cellule, una qualunque proteina aliena (con tecniche mRNA) aprendo la strada alla Bestemmia della possibilità di “Creare una nuova Specie Umana”.

7) (Prof. T.P.)  Nessuno scienziato è onnisciente. Fare i tuttologi è pericoloso. Rispondere qualche volta «non lo sappiamo, stiamo cercando di capire» non è una vergogna.

(SZ) Difficile parlare della pericolosità dell’onniscienza e della tuttologia quando l’Informazione Mainstream fa un uso ossessivo di interpreti onniscienti e tuttologi. (testate GEDI-EXOR comprese).

8) (Prof. T.P.)   Nessun tabù. Non dovrebbero esistere ar­gomenti da censurare preventivamente, per paura che i non esperti non capiscano.

(SZ) Difficile parlare di “paura che i non esperti non capiscano” quando l’informazione Mainstream mira sistematicamente proprio alla diffusione di informazioni incomprensibili “date per scontate”,

spesso inframmezzate con mezze verità se non addirittura con argomenti parzialmente o totalmente falsi.

9) (Prof. T.P.)   I dibattiti scientifici si fanno nelle sedi op­portune e sono incompatibili con i talk show televisivi e i social network.

(SZ) Difficile parlare di dibattiti scientifici fatti nelle sedi opportune quando i talk show, i telegiornali, o le principali testate giornalistiche trattano l’informazione (come detto al punto precedente) mirando ad una narrazione che nulla a che fare con tesi scientifiche o sanitarie, ma che mira unicamente ad obiettivi Politici ed Economici.

Purtroppo solo i Social Network (con tutti i loro limiti) rimangono una delle ultime frontiere per una informazione libera.

Anche in questo caso osserviamo che, occupando tutti i principali canali di comunicazione praticamente a “Reti Unificate”, l’Informazione Mainstream mira al conseguimento di un obiettivo di Ripetitività e di Conferma, anche questo indispensabile per occupare il pre-giudizio ed il Consenso del pubblico. 

10) (Prof. T.P.)  Benissimo la libera espressione delle idee dei singoli, ma poi quello che conta nel­la scienza è il consenso collettivo su dati e spiegazioni, che ha bisogno di portavoce istituzionali.

(SZ) Difficile parlare di consenso collettivo e di Portavoce Istituzionali quando la Democrazia è violentemente sotto attacco (che ne dice delle esternazioni di Monti?; “In Pandemia bisogna trovare modalità meno democratiche nella somministrazione dell’informazione“),

ed i portavoce istituzionali sono in plateale conflitto di interessi:

E’ di questi giorni la polemica apparsa sui giornali nostrani e che fa riferimento ad un paio di articoli apparsi sul NYT in cui la Presidente UE Ursula Von der Leyen, in trattativa privata, senza alcun controllo, ha siglato un accordo personale e assolutamente nebuloso nelle forme, con Albert Bourla CEO di Pfizer, per 1800 milioni di dosi del cosiddetto vaccino per un importo complessivo di oltre 30 miliardi di Euro. (E questa è solo una delle TGS che sono state usate per l’imposizione dei cosiddetti Vaccini).

In queste condizioni come si può parlare di democrazia nelle scelte nazionali o individuali o di portavoce istituzionali quando esistono questi condizionamenti imposti???

E mi fermo qui perché, non essendo un operatore del settore non posso addentrarmi in questioni puramente sanitarie dove pure ci sarebbe tanto da dire e da documentare…

Come vede ho usato spesso concetti che sono di Sua specifica pertinenza, come il concetto di pre-giudizio, oppure ho fatto riferimento a tecniche di acquisizione del consenso che fanno capo a Regole di Autorità, Autorevolezza, Emozione, Ripetitività, Conferma.

Naturalmente il mio livello di pertinenza e conoscenza di questi argomenti NON è paragonabile al Suo,

comunque mi sono permesso di elencarglieli perché a leggere il suo articolo pere che se ne sia dimenticato.

Comunque se è arrivato a leggere fin qui vuol dire che dimostra l’onestà intellettuale che questi argomenti richiederebbero… e ciò le fa onore!!!

Altrimenti…si riprenda il libretto e torni a settembre.

Distinti Saluti    Silvio Zagni

Nonostante la severa critica contenuta nel testo, debbo sottolineare come il Prof Thelmo Pievani sia un docente di indubbio spessore scientifico e didattico:

Tra l’altro infatti dal 2005 al 2012 è stato professore associato di Filosofia della scienza presso la facoltà di Scienze dell’educazione e della formazione dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Ha ricoperto gli insegnamenti di Epistemologia e di Epistemologia evolutiva. Dal 2007 è stato vicepresidente del corso di laurea in Scienze dell’educazione. Dal 2012 è professore ordinario presso il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Padova dove insegna Filosofia delle scienze biologiche. Dal 2017 è Presidente della SIBE (Società Italiana di Biologia Evoluzionistica).

Evidentemente l’articolo citato rappresenta un incidente di percorso in cui è incappato il Prof. Thelmo Pievani, dettato più da condizionamenti economici e politici che da reali considerazioni scientifiche e didattiche.

Ancora una volta si ribadisce la attualità e la validità del ragionamento iniziale di Marcello Foa secondo cui esiste una fonte primaria che orienta tutto il flusso Globale della Informazione.

Ancora una volta si ribadisce la necessità di esserne consapevoli e di cercare attivamente di superare questa situazione che di per sè costituisce un grave ostacolo per la capacità di giudizio del vasto pubblico cui questa informazione è indirizzata, e quindi per la stessa Democrazia.

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