Papa Francesco guarda avanti e i laici lo ringraziano

Le parole di Papa Francesco gettano uno spiraglio di luce sulle posizioni assolute e oscurantiste della Chiesa nei confronti del mondo LGBT. Un laico applauso è dovuto.

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di Davide Amerio.

Papa Francesco apre alle Unioni Civili per gli omosessuali, e si scatena l’inferno nel mondo tradizionalista cattolico. Tentativi di sminuire le sue parole sono in corso, tra i corridoi del Vaticano, con la complicità dei media che non fanno il loro mestiere.
A noi laici, comunque, non resta che apprezzare il gesto, e sperare che questo paese guardi oltre gli stretti orizzonti degli integralismi.

Non amo le religioni. Specialmente quelle monoteiste: a loro si possono facilmente addebitare i peggiori stermini di esseri umani che la storia abbia conosciuto, e sempre in nome di qualche dio – più vero di quello degli altri. Sono generalmente strumenti di potere, al servizio di pochi, con la scusante dell’incapacità dei più di sapersi governare da soli, senza una guida, e senza una protezione “divina”.

La questione però non si può ridurre solamente in termini di potere. Gli esseri umani, nella loro ricerca di una risposta sul perché della vita, coltivano dentro di loro una necessità “spirituale”: che sia di conforto, nei momenti bui, e di guida per essere delle persone migliori.

Nella mia posizione convintamente laica, la libertà di culto è tra quelle fondamentali: ciascuno deve essere libero di trovare le risposte che cerca, con gli strumenti ritenuti più confacenti. L’obiettivo delle religioni dovrebbe essere quello di diffondere l’amore e la tolleranza verso il prossimo; aiutare le persone a trovare il loro scopo nella vita; combattere l’ingiustizia e l’ineguaglianza. In altre parole: far uscire gli esseri umani dalla Caverna Platonica, e portarli verso la Luce.

Sappiamo bene che non è proprio sempre andata così. I presupposti delle “dottrine”, le loro rigidità, i confini angusti e assoluti entro cui confinano il pensiero (non più libero), sono lo scoglio contro il quale i Laici (sempre disprezzati dai canonici e dai dottrinari) hanno combattuto, sino a raggiungere la formula della separazione tra lo Stato (laico) e la Chiesa (confessionale).

Ci sono questioni, come l’aborto, il divorzio, l’omosessualità, sulle quali ciascuno deve essere messo in condizioni di seguire la filosofia che meglio ritiene. Ma, lo Stato, in quanto laico, non può esimersi dalla difesa dei diritti personali, affinché ciascuno trovi la propria dimensione, felicità, scopo, in questa vita. E le scelte, sovente, sono drammatiche, ma vanno rispettate.

L’opposizione del mondo cattolico nei confronti dell’omosessualità ha impedito una ragionevole normalizzazione dei diritti di chi fa parte del mondo LGBT, confinando queste persone ai margini della società, additate come figli di un dio minore, oggetto di invettive, quando non di violenza.

Non metto in dubbio che per i cattolici sia una questione di dottrina. Ma la dottrina di parte non può diventare impedimento per lo Stato di fare il suo mestiere. E questo oggi comporta riconoscere che l’idea di famiglia non è solo più quella del 1945; che esiste amore e desiderio di costruzione di un futuro e di una identità anche nel mondo non eterosessuale.

IL mondo cambia, e non sempre in meglio. Ma la nostra Costituzione, all’art.3 prevede che lo Stato si adoperi per rimuovere tutti gli impedimenti a una effettiva realizzazione (morale e materiale) delle persone. Con quale diritto, allora, si può impedire ad alcune persone di essere felici, di formare una famiglia, una unione riconosciuta con diritti e doveri, con la possibilità di amare dei figli?

Dio solo sa, verrebbe da dire, quanto in questo mondo abbiamo bisogno di amore e condivisione, piuttosto che di emarginazione, disprezzo, intolleranza, fanatismo religioso. Non si può non accogliere la posizione di Papa Francesco in questo senso.

Lasciamo ai dottrinari, ai teologi, ai fanatici, di discettare sui loro principi di fede assoluta. In questa epoca di lotta titanica contro forze oscure che vogliono ingabbiarci con l’ideologia del Dio Mercato, per fare di noi un’accozzaglia di idioti consumatori compulsivi, accogliamo questa speranza che ci faccia riconoscere omosessuali, lesbiche, transessuali, come fratelli e sorelle di questo pianeta, per stringerci in un unico abbraccio in difesa della vita, quella vera.

 

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