Ripensare la Moneta scopo e uso. L’esempio di “Etico”

La Moneta è fonte di diversi dibattiti. Dalla sua produzione (Fiat?) al suo utilizzo. Esistono sistemi complementari, pur nella gabbia dell'Euro, ma anche nuove ipotesi "morali"

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di Sarah Revoltella

Per diversi anni ho lavorato alla stesura di un romanzo “Antimonio – Manualetto rivoluzionario”1 nel quale immaginavo la società del prossimo futuro. Facendo proiezioni a lungo termine, ho ipotizzato un’economia alternativa rispetto a quella attuale, con un sistema di produzione e distribuzione dei prodotti e del lavoro basato sugli scambi all’interno di una piattaforma condivisa: una sorta di grande mercato on-line.

La mia idea, sono stati diversi gli artisti che nel tempo hanno immaginato economie alternative2, parte dal presupposto che sia desueto utilizzare il denaro come bene di riferimento per lo scambio di merci o servizi. Il denaro, oggi come in passato, contiene in sé un valore di tipo esclusivamente quantitativo: la stessa unità di misura che permette l’acquisto di un chilo di cipolle può essere utilizzata per comprare un kalashnikov, tanto per dire; oppure per commissionare un omicidio. Sappiamo che, il prezzo di un bene o di un servizio, dipendono dalle leggi quantitative della domanda e dell’offerta a cui quel bene o servizio sono sottoposti, così come la possibilità di accedervi, dipende dalle quantità di denaro a disposizione dei singoli individui, indipendentemente dalla modalità con cui questi sono venuti in possesso di quel denaro.

In quest’ottica, comportamenti poco etici o peggio ancora criminali, vengono resi possibili dal “potere” d’acquisto del denaro: sapendo che il possesso di beni garantisce di per sé uno “status”, indipendentemente dalle modalità con cui tale denaro è stato acquisito3. Tale mentalità è ormai talmente radicata nella visione della società contemporanea che non ci si rende più conto che questo sistema monetario, oltre ad essere alla base delle peggiori disparità mondiali, avvalora numerose azioni criminali; un esempio per tutti è quello del mercato delle armi. Ci si domanda quindi se possa esistere un’alternativa: se la moneta possa slegarsi dal suo carattere intrinseco quantitativo, l’unità di conto che la caratterizza4, per legarsi ad un principio qualitativo.

L’Etico, che più che una moneta va inteso come una medaglia, permetterebbe ad ognuno di poter avviare delle collaborazioni senza bisogno di possedere denaro. Grazie all’Etico il “valore individuale” diventa così la “moneta” necessaria per realizzare un progetto. La fatica che farà l’imprenditore che utilizza l’Etico non sarà più nel convincere le banche a prestargli il denaro necessario, ma nella sua abilità di saper coinvolgere altri partner per portare a compimento la realizzazione della sua idea. In una società evoluta5 appare oggi fondamentale riconoscere la ricchezza e il conseguente maggiore potere di acquisto, come un valore di tipo “qualitativo” e non meramente “quantitativo”, da identificare cioè con le qualità presenti, ma che troppo spesso questo sistema rende sopite, di ciascun individuo.

Per far funzionare una simile struttura a livello pratico, bisogna riconoscere e valutare dei “crediti etici” in virtù dei quali chi produce in maniera sostenibile risulta anche più competitivo rispetto a chi non lo fa6. Nel momento in cui una persona dimostra di voler accedere all’Etico entra in un circuito di produzione sostenibile, gli viene riconosciuto un “Etico”, una moneta-medaglia che gli consentirà di iscriversi ad una piattaforma on-line dove potrà esporre il suo operato, per cominciare ad effettuare scambi virtuosi.

La grafica dell’Etico rappresenta da un lato un grande e antico ulivo che affonda le radici nella terra e allarga i rami verso il cielo, sovrastato dalla dicitura “People respecting nature” e dall’altro il profilo di un volto umano (lo stesso possessore dell’Etico) che si pone come ideale elemento di congiunzione tra gli abissi marini e le vette delle montagne.

L’individuo che utilizza l’Etico si presta così verso una produzione eco-sostenibile, consapevole di lavorare a proprio vantaggio e della comunità a cui appartiene: in quanto l’essere umano che vuole porsi al centro di una “nuova economia” lo può fare esclusivamente “nel rispetto della natura” e degli esseri umani che insieme a lui abitano il pianeta.

L’Etico, come tutte le monete, ha una data di inizio che sancisce l’ingresso nel circuito del suo beneficiario e che determina in qualche modo il “tempo” che l’individuo comincia a dedicare a questa rinnovata mentalità produttiva; la qualità della sua produzione (materiale o immateriale) sarà considerata nel tempo dalle valutazioni incrociate che saranno state fatte sul suo operato.

In un esempio pratico succederà che l’Etico verrà creato da un algoritmo che opera in un sistema peer-to-peer identificando e dando valore alla persona a cui la moneta appartiene e sulla base di una valutazione ponderata del suo lavoro7

Tale “valutazione” permetterà quindi all’individuo di accedere al mercato dei beni e dei servizi messi in circolo dalla comunità di riferimento: come ad esempio la possibilità di viaggiare, di ottenere una casa più confortevole, a quella di accedere a determinati incarichi pubblichi etc…, in un’ottica che non premia più il profitto, ma bensì il risultato ottenuto nei termini di “competizione etica” all’interno della comunità.

In questo modo viene riconosciuto il valore all’individuo per il fatto stesso di esistere, l’etica nel lavoro, qualunque esso sia, diventa il vero “valore” riconosciuto e condiviso dalla comunità di appartenenza. La strategia dell’Etico prevede quindi un riconoscimento sempre maggiore a chi lavora bene, auspicando che chi lavora bene e con soddisfazione lavorerà sempre meglio.

Il denaro nel tempo, e dopo Bretton Woods la cosa è diventata lampante, è diventato una sorta di “terzo incomodo” un personaggio indipendente che non può, anche volendo, essere a servizio dell’umanità, perché è intrinsecamente diverso dall’essere umano. Il denaro che si rifà ad un elemento estraneo: oro, conchiglie, etc…, non è parte dell’individuo mentre “l’etica” intesa come: “la predisposizione innata dell’individuo a relazionarsi in maniera solidale con gli altri esseri per sopravvivere in armonia con la natura”, di fatto lo è. Può sembrare strano parlare di individui intrinsecamente etici, in un momento come questo dove gli egoismi e i particolarismi sembrano avere la meglio su tutto, ma ci sono diversi esperimenti di autogestione che hanno prodotto dei risultati sorprendentemente positivi8

Secondo l’economia dell’Etico, la effettiva ricchezza in termini di potere di acquisto di un individuo non deriverà più quindi dal denaro che possiede di diritto o che può aver guadagnato in maniera illecita, ma dalla sua abilità9: dal bene che trasmette e riceve nelle comunità dove si trova ad operare.

Ogni individuo dovrà innanzitutto dimostrare di voler realizzare un “buon prodotto” che vada anche a vantaggio della comunità e poi sarà la comunità stessa a riconoscergli un valore, aumentando il suo prestigio e il suo raggio di azione, sulla base dei risultati conseguiti. Una volta che l’Etico avrà sostituito la moneta corrente, avremo che il “valore etico” di ciascun individuo sarà più facilmente rapportabile anche alla sua ricchezza materiale.

La ricchezza troverà dunque la propria base sulle norme e sui comportamenti etici, un po’ come è accaduto durante la nascita dei comuni del XIII secolo. In un simile sistema anche le persone svantaggiate otterranno dei benefici, poiché il valore di un individuo potrà aumentare anche in relazione alla dedizione e all’aiuto fornito ai meno fortunati.

Da un punto di vista pratico, gli strumenti forniti oggi dall’informatica, la diffusione del sistema blockchain per creare monete artificiali o criptovalute, la diffusione di sistemi peer-to-peer di riconoscimento e valutazione dei servizi forniti e del comportamento sociale nonché etico degli individui, possono essere tutti progettati e adattati a questo sistema economico e finanziario.

La creazione della moneta Etico potrebbe avvenire in modo simile a quello utilizzato per altre criptovalute, solo che la sua attribuzione agli individui e il suo valore intrinseco non avverrà più sulle leggi della domanda e dell’offerta, ma su un semplice sistema dei “crediti etici” che saranno alimentati dalla valutazione e dal riconoscimento di altri possessori di Etico che scambiano beni e servizi in quella che all’inizio sarà una comunità ristretta, ma destinata inevitabilmente a crescere.

La novità in questo caso, rispetto alle tradizionali criptovalute, è che per comprare Etico non si dovranno cambiare le valute correnti, o riferirsi prettamente al valore d’uso di un bene, ma si dovrà accedere ad una piattaforma di scambi accettandone il funzionamento. Chi inizierà a creare valore “etico” con il suo comportamento oggi sarà il possessore di “credito etico” anche in futuro.

In altri termini ci sarà un sistema che oltre a basarsi sulla “Fiducia”, produrrà valore a seconda della qualità delle azioni dei singoli individui che diventeranno a tutti gli effetti i produttori della loro ricchezza. Sarà questo “valore etico” il “plus” riconosciuto dalle comunità in un sistema di valutazioni incrociate che incrementeranno o diminuiranno il valore e la ricchezza dei singoli. Da un punto di vista strettamente operativo, la gestione della moneta “Etico” prevede la messa a punto di una piattaforma nella quale le persone potranno inserire e condividere le proprie produzioni/azioni per realizzare gli scambi.

La piattaforma sarà quindi a disposizione unicamente di chi decide di entrare nel circuito della moneta Etico, seguendo il parametro della logica “people respecting nature”. Un’azienda pubblicherà nel portale il suo prodotto, inserendo le specifiche all’interno di una griglia nella quale sarà possibile valutare i parametri della stessa. Il produttore di zucchine che sfrutta il campo a regime intensivo avrà un valore inferiore rispetto al produttore di zucchine che ne produce meno, ma senza stressare il campo. La comunità valuterà l’azienda avvalendosi anche di un “forum” composto da varie figure (scienziati, intellettuali, docenti universitari, esperti riconosciuti) che potranno dare il loro contributo, valutando le soluzioni più innovative per ogni prodotto e azienda inserita.

Questo metodo per poter funzionare presuppone che inizialmente tutti possano avvalersi di una base minima di sussistenza che viene messa a disposizione dal sistema stesso, i beni prodotti dagli agricoltori circolando faranno sì che chi ha la necessità di utilizzarli possa prenderli nella misura strettamente necessaria, avviando dall’inizio un percorso di economia solidale. Nel momento in cui ci sarà bisogno di una figura professionale, un architetto ad es., questi potrà mettersi a disposizione all’interno della piattaforma offrendo il suo contributo. E’ evidente che se una figuraprofessionale non si mette mai in gioco sarà difficile per la comunità riuscire a valutarne l’operato e contribuire a farne crescere il valore.

Una volta che la piattaforma avrà al suo interno un numero sufficiente di produttori e di figure professionali, avrà creato una sorta di “comunità” e potrà avviare scambi anche con altri produttori e figure professionali appartenenti ad altre comunità, nazionali e internazionali, che avranno avviato lo stesso percorso. In questo modo si avvierà una governance10 partecipativa con la messa in rete di piccole comunità virtuali che essendo abbastanza contenute, avranno il vantaggio di garantire una verifica diretta da parte degli iscritti e dei fruitori, mantenendo da un lato gli standard di qualità etica della produzione e innescando dall’altro una rete di scambi sempre più vasta e internazionale.

Il tema dell’Etico verrà trattato presso il Museo Macc http://fondazionemacc.it, da economisti ed esperti d’arte nel corso di una Tavola Rotonda il 23 e 24 luglio. In un momento di dubbi sul ruolo dell’economia e di difficoltà tangibili da parte delle persone, la predisposizione di una rete di salvataggio per le singole comunità potrebbe rivelarsi uno strumento di prevenzione molto utile e il fatto che ci abbiano pensato anche gli artisti, che sono da sempre in prima linea per assicurarsi la sopravvivenza, non può che rivelarsi un’ulteriore garanzia.


NOTE

1 Antimonio – Manualetto rivoluzionario ed. Stampa Alternativa.

2 Nonostante i presupposti di ricerca siano diametralmente opposti, vale la pena ricordare Marino Auriti di Guardiagrele che negli anni 50 aveva immaginato una sorta di città ideale successivamente ripresa dal discendente Giacinto Auriti che ipotizzò un sistema economico nel paesino di Guardiagrele. Ma ha senso ripensare anche al fenomeno delle “Micronazioni chiamato anche il Quinto Mondo, è prodotto in parte da artisti e gruppi di artisti in varie parti del mondo come NSK in Slovenia, il Principato di Ladonia in Svezia, la Repubblica di Kugelmugel a Vienna, il Regno di Elgaland-Vargaland tra gli interstizi degli Stati già esistenti, nonché lo Stato virtuale di Lizbekistan.” Cit. Artribune “Un mondo che deve cambiare anche moneta” Giacinto Di Pietrantonio.

3 Una riflessione sul carattere ambiguo della fabbricazione del denaro era stata fatta anche da Goethe nel Faust nel capitolo dove Mefistofele illustra all’imperatore i “vantaggi” dell’invenzione della carta moneta. Goethe aveva in mente, oltre al sistema di John Law, anche le vicende degli assegnati durante la rivoluzione francese. Sul tema dell’illimitata produzione del denaro ci sarebbe da dire molto e in questo senso è interessante notare che come la carta moneta è potenzialmente “illimitata”, anche l’Etica lo è di fatto. Johann Wolfang von Goethe Faust ed .Einaudi.

4 O se tale carattere possa essere modificato e misurato in maniera diversa, facendo diventare l’Etico una sorta di “negativo fotografico” della moneta stessa.

5 L’aggiornamento tecnologico e l’innovazione sono requisiti basilari per la sopravvivenza dell’uomo, ma anche della sua stessa economia.

6 Il fatto che ci siano i certificati di qualità (DOP) accessibili tramite il denaro, non è una soluzione, chi vuole accedere al circuito dell’Etico deve essere in grado di dimostrare sul campo la propria competitività, relazionandosi con i fruitori che potranno avvalersi di un forum per giudicare il suo operato e sulla base di una “legge di mercato” che punti al rialzo.

7 La valutazione si potrà servire di un indice di gradimento con le stelline, simile a quello utilizzato per gli alberghi da Booking. Sulla base dei pareri incrociati delle persone che hanno utilizzato un determinato bene o servizio, sarà possibile ottenere dei parametri per stabilire la veridicità e la correttezza delle informazioni inserite.
8 Per gli esperimenti di gestione diretta da parte delle comunità si può vedere Anarchia come organizzazione di Colin Ward, Ed. Eleuthera.
9 Questo non significa che chi ha dei beni dovrà rinunciarvi, semplicemente nel momento in cui entra nel circuito dell’Etico dovrà misurarsi con la “competizione etica” e se i suoi beni saranno stati il frutto di illeciti, è prevedibile che nel giro di poco tempo perderà il suo prestigio, a meno che non cambi strategia.

10 Il tema della Governance è uno degli argomenti di ricerca più cruciali in vista dell’applicazione dell’Etico.

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Associazione Articolo Tre

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