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Riconquistiamo l’orgoglio di essere Italiani!!!

Riprendiamo il controllo dei nostri Confini, della nostra Moneta, e delle nostre leggi ed assieme proteggiamo la nostra Economia

Articolo Tre  nasce da un atto di rottura e di fiducia al tempo stesso:

    • rottura con la classe politica governante che pretende di essere giunta alla “fine della storia”
    • fiducia nella capacità popolare di riconoscere la realtà delle cose, in antitesi col pessimismo antropologico

Il Popolo Italiano ormai avverte la necessità imprescindibile di una informazione libera da condizionamenti e della riscoperta di strumenti istituzionali per un effettivo governo democratico del Paese.

Contrariamente a quanto sostenuto dall’individualismo neoliberista, noi affermiamo che solo in una società coesa, con un sistema istituzionale democratico e un’informazione libera e sottratta all’incantesimo dell’ideologia mercantilista, gli individui possano essere pienamente liberi in Patria e nel contesto Internazionale.

Presupposto imprescindibile della nostra proposta è la constatazione che non si possa cambiare, in concreto, il contesto socio-politico Italiano, senza ridiscutere democraticamente ogni Vincolo Esterno (come indicato dall’Art. 11 della Costituzione) ed in particolare senza liberarci dai rigidi vincoli dell’Unione Europea.

La stagnazione infinita del nostro Paese e l’incivile mortificazione del popolo Greco ne sono una evidente testimonianza.

Contrariamente ai propositi di facciata, il cardine dei Trattati Europei è, nei fatti, la tutela dei mercati e della circolazione dei grandi capitali nell’interesse della speculazione finanziaria.

Ne consegue che tale struttura è costitutivamente irriformabile.

(A questo punto è necessario sottolineare anche, che la riconquista dell’autodeterminazione dei popoli non deve essere confusa con il Nazionalismo: Ripristinare la Sovranità Popolare significa infatti, ricostruire la democrazia sequestrata da meccanismi istituzionali “deviati”, e da un controllo mediatico ispirato al “pensiero unico”.)

Cosa vogliamo

Urge, dunque, la necessità di un governo forte di un consenso popolare informato, sulla base dei principi della Costituzione italiana. Ci rivolgiamo ad ogni persona che ne condivida le fondamenta in riferimento al testo originario del 1948, e quindi rifiutiamo i 2 stravolgimenti introdotti con la modifica del Titolo V (2001, relativo alle autonomie locali) e l’introduzione dell’Art. 81 (2012 relativo al del pareggio di bilancio), presupposti di austerità infinita.

Ci ispiriamo ad un modello politico e socio-economico basato sul principio della Piena Occupazione, stravolto dallo smantellamento dei diritti del lavoro e dalle privatizzazioni selvagge, cioè dalla svendita dei beni comuni con l’illusione che ciò ne avrebbe migliorato l’efficienza. In tal senso, è essenziale rilanciare gli investimenti pubblici e rinazionalizzare i settori strategici dell’economia (energia, telecomunicazioni, trasporti, acqua, sanità…).

Inoltre, vogliamo:

    • Riposizionare la scuola al centro della società come luogo di formazione culturale e consapevolezza.
    • Garantire i diritti allo studio, alla salute e ad una serena longevità.
    • Proporre una riforma fiscale fondata su principi di equità e progressività (Art. 53 della Costituzione).
    • Tutelare i diritti dei meno fortunati che fuggono da guerre e povertà con regole certe:

(Lotta contro ogni forma di neocolonialismo e controllo dei flussi a partire dal Paese di origine in base alle capacità di integrazione del nostro Paese.)

Affinché tutto ciò sia possibile è necessario che lo Stato riconquisti piena autonomia nelle Politiche di Bilancio e riassuma un ruolo centrale nell’economia attraverso:

  1. Riacquisizione della Sovranità Monetaria
  2. Controllo pubblico del sistema bancario, e separazione tra Banche di Affari e di Investimento
  3. Ripristino dei limiti alla circolazione dei grandi capitali
  4. riduzione della componente speculativa estera del debito pubblico (permettendo, agli italiani di finanziarlo e al contempo garantendo il loro risparmio nell’ottica di tutela prevista dall’art. 47 della Costituzione).

Articolo Tre vuol essere un movimento basato sui Comitati Popolari Territoriali impegnati attivamente per informarsi ed informare a propria volta, un’aggregazione “patriottica”, una comunità con propri Ideali Politici Condivisi, ed una identità definita da comuni valori storici, culturali e sociali.

Alla base di tutto questo deve stare quindi la consapevolezza che la Liberazione è indispensabile, per ricostruire una società effettivamente basata su principi di Uguaglianza, Fratellanza e Libertà.

L’Associazione Articolo Tre ringrazia l’artista Greta Anzalone che ha concesso l’uso dell’immagine che utilizziamo come simbolo.